Friuli Venezia Giulia

Friuli Venezia Giulia

Messaggiodi Estaff » 08/11/2006, 11:12

Postato da Roberta

Nonostante sia situato all'estremo nord dell'area più comunemente vocata all'olivicoltura, anche il Friuli Venezia Giulia vanta la presenza secolare degli olivi, grazie soprattutto a condizioni ambientali molto miti, simili a quelle del lago di Garda e delle colline toscane e liguri. La coltivazione dell'olivo in questa regione risale ai tempi della dominazione romana, quando la pianta era presente in tutto l'arco collinare friulano. Con il passare dei secoli, l'olivo fu trascurato a favore di altre colture, come quella della vite, meno dipendenti dal clima e sicuramente più redditizie. Addirittura dopo il rigido inverno del 1929 e lo spopolamento delle campagne seguito alla seconda guerra mondiale, l'olivo scomparve dal paesaggio friulano. Negli ultimi decenni si è deciso di recuperare questa coltura così antica, soprattutto nelle aree del Carso Triestino e nelle zone del Collio e dei Colli Orientali, dove sussistono quelle particolari condizioni pedoclimatiche necessarie allo sviluppo dell'olivo. In particolare nella zona del Carso l'olivo à sempre stato presente, visto il clima temperato e il terreno ricco di calcare bianco, misto a marna sabbiosa. Nelle zone del Collio e dei Colli Orientali, invece, si à ripartiti in sostanza da zero, con pochi olivi che avevano semplicemente una funzione paesaggistica. Nuovi impianti olivicoli sono stati realizzati nelle province di Gorizia e di Udine nell'area collinare già  nota per la produzione di vino. Si tratta, per lo più, di oliveti specializzati di piccola estensione, a conduzione familiare, talvolta in ambiente promiscuo con la vite o altre colture. Attualmente, quindi, il settore olivicolo friulano à in forte espansione con una produzione che, nella campagna olearia passata ha toccato i 1.030 quintali, pari allo 0,02% del totale nazionale. A livello varietale prevale la cultivar autoctona bianchera che rappresenta più del 50% delle piante nell'area triestina. Oltre a varietà  preesistenti nella zona, ricavate da antiche piante madri - leccio del Corno, buka, carbona, gentile di Rosazzo - sono state messe a dimora anche varietà  tipiche del centro Italia, come leccino, maurino, moraiolo e pendolino, o del lago di Garda, quali grignan, casaliva e favarol.


da Cucina&Vini
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