Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Messaggiodi Estaff » 14/11/2006, 0:18

Postata da Alizeè67

Zona del Prosecco
Quando il vino ha il colore del topazio, un profumo inebriante ed una sapidità  maliziosa ed indimenticabile già  al primo assaggio, ecco che si sta parlando del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.
La zona di produzione si estende nella fascia collinare della provincia di Treviso compresa tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene.
Un insieme di catene collinari - con direzione est-ovest - che dalla pianura si susseguono fino alle Prealpi, ad uguale distanza dalle Dolomiti - da cui rimangono pro- tette a nord - e l'Adriatico, che influenza positivamente il clima e la natura del paesaggio.Conegliano à la città  delle istituzioni del vino e Valdobbiadene à il cuore produttivo. Venezia à a soli 50 chilometri, raggiungibile in poco più di mezz'ora in treno ed in auto.
La zona di produzione comprende il territorio di 15 comuni e si estende su un'area di circa 18.000 ettari di superficie agricola. La vite à coltivata solo nella parte più soleggiata dei colli, ad un'altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri sul livello del mare, mentre il versante nord à spesso ricoperto di boschi.
Attualmente all'albo DOC sono iscritti più di 4300 ettari di vigneto, lavorati da 5000 produttori: di questi, 106 ettari appartengono alla sottozona del Superiore di Cartizze, da cui si ottengono ogni anno più di un milione di bottiglie di ottimo spumante.
La forte pendenza delle colline, rendendo difficile la meccanizzazione del lavoro, ha fatto sì che la conduzione dei vigneti sia rimasta quasi sempre affidata ai piccoli viticoltori.
Solo verso Conegliano vi sono poche aziende di dimensioni più rilevanti.
In cantina invece l'evoluzione à stata continua: alle quattro cooperative e alle 15 grandi case spuman- tistiche esistenti, si sono aggiunti via via numerosi nuovi vignaioli.
à? proprio grazie a questo grande, pacifico esercito di uomini ed al loro amore per la propria terra che si à potuto conservare il paesaggio.
I ciglionamenti, le rampe ed i terrazzi hanno infatti plasmato nei secoli i versanti ben esposti delle colline, modificandone le caratteristiche e rendendo lo scenario ancora più suggestivo.
Il vitigno
La viticoltura nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene à molto antica tanto che il lavoro dell'uomo ha scolpito, nei secoli, i versanti più soleggiati dei colli.
Il Prosecco à presente in queste colline da più di due secoli.
A partire dal XIX secolo, con la fondazione a Conegliano della Scuola di Viticoltura ed Enologia e della Stazione Sperimentale per la Viticoltura, gli studi sul prosecco si sono molto sviluppati, promuovendone la diffusione in tutta l'area.
L'origine di questo vitigno à misteriosa; per alcuni era addirittura già  conosciuto ai tempi dell'Impero Romano con il nome di Pucino, da cui si otteneva un vino particolarmente apprezzato dall'imperatrice Livia Augusta.
Quel che à certo à che da oltre due secoli questo vitigno ha trovato nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene l'habitat ideale di coltivazione, dove si sono diffusi diversi biotipi di cui uno ancora oggi coltivato, opera di una selezione fatta nella seconda metà  del secolo scorso dal conte Balbi Valier: il Prosecco Balbi.
A questa selezione, la prima di cui si abbia notizia, à seguito negli ultimi 30 anni un grande lavoro dell'Istituto Sperimentale per la Viticoltura, finalizzato alla salvaguardia della tipicità  di un prodotto che deve adattarsi alle diverse condizioni presenti nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene.
Il Prosecco à rustico e vigoroso, con tralci color nocciola e grappoli piuttosto grandi, lunghi, spargoli ed alati, con acini di un bel giallo dorato immersi nel verde brillante delle grandi foglie.
Ma quali vitigni concorrono alla produzione del Prosecco di Conegliano'Valdobbiaddene spumante conosciuto e apprezzato in tutto il mondo?
Il Prosecco à il vitigno che garantisce la struttura base al vino di Conegliano-Valdobbiadene, ma Verdiso, Perera e Bianchetta, vitigni considerati minori utilizzabili per un massimo del 15% nella produzione del Prosecco DOC, possono, in alcune annate ed in alcune zone, contribuire con le loro specificità  a mantenere l'equilibrio organolettico del vino.
Il Verdiso à coltivato nella zona di Conegliano dal 1700; nel XIX secolo era già  molto diffuso, superando per produzione ogni altro vitigno della zona. Viene oggi impiegato nella vinificazione del Prosecco per aumentarne l'acidità  e la sapidità  ed equilibrare la componente acida nelle annate calde.
La Perera, varietà  citata come coltivata nella Provincia di Treviso già  nel XIX secolo, era utilizzata in piccole percentuali nella vinificazione del Prosecco, soprattutto nella zona di Valdobbiadene, per aumentarne il profumo e l'aroma.
Il nome à dovuto forse al gusto particolare (di pera appunto) della polpa o, più probabilmente, alla forma dell'acino simile ad una pera rovesciata.
La Bianchetta, citata fin dal '500 e da alcuni autori e ritenuta originaria del Trevigiano, à utilizzata per 'ingentilire'
Estaff
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