Farina di mais di Marano

Farina di mais di Marano

Messaggiodi Estaff » 11/11/2006, 10:24

Postato da marla

Si chiamerebbe Maranelo, ma la sua fama ha ben presto varcato gli stretti confini della zona d'origine dalla quale ha preso il nome, Marano Vicentino. E facendo strada ha acquisito una elle in più, trasformandosi da termine dialettale a denominazione di quella che gli esperti considerano la pannocchia dalla quale si ricava la miglior farina di mais per la preparazione della polenta, il Maranello. Attenzione, però, perché questa farina vanta numerosi tentativi di imitazione e, indipendentemente dal numero di elle, l'importante è che sia quella originale di Marano.

Di Marano era Antonio Fioretti, un agricoltore quantomeno curioso e intraprendente, che, nel 1890 decise di incrociare nel suo podere due varietà  di mais locali, Pignoletto d'Oro e Nostrano, nella speranza di adattare al meglio la pianta alle terre ghiaiose del Leogra, coniugando la qualità  del primo alla resa del secondo. Si rivelò una felice intuizione e, dopo un'opera di selezione durata ben vent'anni, nacque il nuovo granoturco che, come detto, dalla pianura padana conquistò le tavole di tutto il mondo.

Nel 1940 il grano Marano ottenne il marchio governativo dallo Stato e ancor oggi è custodito nella banca del germoplasma dell'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria Strampelli di Lonigo. In quegli anni la coltivazione del Marano si diffuse in gran parte del nord Italia, tanto da essere una delle varietà  più utilizzate, ma, dal secondo dopoguerra, con la graduale scomparsa della polenta dalle tavole, il prodotto conobbe una forte crisi, che divenne poi tracollo con l'affermarsi dei mais ibridi che, purà perdendo in qualità , garantivano una resa molto più elevata.

E' nell'ultimo decennio, con la riscoperta dei prodotti di qualità  e con una rinnovata attenzione per le nostre antiche tradizioni, comprese quelle gastronomiche, che il Mais Marano (nome ufficiale) è tornato in auge, insieme alla polenta e ai suoi fantastici e irrinunciabili abbinamenti con alcuni grandi protagonisti della cucina veneta, quale ad esempio il baccalà .

Di questa farina originale oggi se ne produce una quantità  molto limitata: si tratta di un cosiddetto prodotto di nicchia, apprezzato soprattutto dai cultori della buona cucina e dai ristoratori che si impegnano a far conoscere e valorizzare i sapori veri della nostra tradizione. Esiste un Consorzio di Tutela Mais Marano che si propone, oltre a salvaguardare la qualità  del prodotto, di ottenere il riconoscimento comunitario dell'Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Dalle pannocchie di piccola taglia di questo mais, i cui chicchi sono ricchi di glutine ' diversamente da altri comuni mais che contengono più amidi -, si ricava una farina ideale per la polenta, che risulta di un colore giallo intenso, screziato da caratteristiche pagliuzze marroni, e dall'inconfondibile gradevolissimo sapore.

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Da:
http://www2.regione.veneto.it/videoinf/ ... marano.htm
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